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Claus von Stauffenberg e i forti della Grande Guerra in mostra all’I.S.A. Fabiani
Inviato da gf il Gio, 28/05/2009 - 22:54
Inaugurate giovedì 21 maggio due interessanti esposizioni aperte a tutta la cittadinanza | ||
Due mostre interessanti sono proposte all’intera cittadinanza dall’I.S.A. Fabiani in questo scorcio finale d’anno scolastico. La prima proposta riguarda la vicenda di Claus Shenk von Stauffenberg, di grande attualità anche grazie al recente film “Operazione Valchiria” con Tom Cruise. Si tratta di una mostra nata in lingua tedesca sulla base di un lungo percorso di ricerca realizzato dalla Gedenkstätte Deutscher Widerstand di Berlino e presentato nel 2008 presso la libera Università di Bolzano dall’Associazione Storia e Regione.
La stessa mostra è stata poi riproposta a Ponte nelle Alpi (Belluno) in lingua italiana e con l’integrazione delle vicende relative alla cattura e alla deportazione degli ostaggi a Braies, a cura di Walter Musizza, Giovanni De Donà e Ivano Alfaré Lovo.
L’attuale allestimento goriziano presso la sede dell’Istituto in Piazzale Medaglie d’Oro, 2 è stato curato dai docenti Walter Musizza e Giovanni Ceravolo con la collaborazione della Sezione Architettura ed Arredo con i rispettivi docenti Paolo Bressan e Gianni Valentinuz, nonché col fattivo contributo del personale tecnico e di tutti i collaboratori scolastici.
L’iniziativa rientra nel Progetto “Memorie di Guerra, Sentieri di Pace” attivato dall’Istituto negli ultimi due anni scolastici a cura dei docenti di lettere Bianca Rosa Piacentini e Flavia Iosini con il pieno sostegno della Dirigente Scolastica Bombina Carmela Giudice.
Ai venti pannelli che raccontano le vicende del conte Claus Schenk von Stauffenberg, protagonista dell’Operazione Walchiria, si aggiungono ora otto pannelli in cui sono condensate le vicende dei 139 prigionieri che, dopo essere stati spostati sotto scorta per mezza Europa nei momenti più tragici della seconda guerra mondiale, approdano infine nella cosiddetta "Alpenfestung" (Fortezza Alpina), a Villabassa in provincia di Bolzano. Tra di essi molti esponenti della famiglia Stauffenberg, ma anche personaggi di spicco del tempo, tedeschi e non: oppositori del regime, militari, politici, industriali, agenti segreti di ben 17 nazioni.
Le vicende degli eserciti alleati che avanzano vittoriosi e di quello tedesco che si ritira, scrivono nell’aprile 1945 una singolare pagina di storia fra le Dolomiti di Sesto, sulle rive dell’incantevole lago di Braies, oggi assai apprezzato dal turismo internazionale. Qui il dramma vissuto da questa comunità composita ma solidale, provata da mille vicissitudini, conosce il momento più alto, sfiorando più volte la catastrofe.
A sciogliere l’intricato caso, a riportare la speranza a tanti uomini, donne e bambini al limite della resistenza fisica e morale, contribuisce non poco l’intervento dei partigiani cadorini della Brigata “Calvi”, che, quasi contemporaneamente agli americani, salgono fin quassù per operare il disarmo delle SS e della Wehrmacht nelle ultime, convulse ore di guerra.
La seconda mostra riguarda invece la presentazione di un lavoro interdisciplinare realizzato dalla Sezione Architettura ed Arredo nell’ambito del Progetto “Dal Torre all’Isonzo 50 anni di attesa” dal titolo “Un esempio di fortificazione della Grande Guerra alla frontiera orientale: le opere corazzate di Pian dell’Antro e M. Rite”.
Il coordinamento è stato del prof. Walter Musizza e del prof. Giovanni Ceravolo, con la collaborazione dei proff. Bianca Rosa Piacentini, Flavia Iosini e Paolo Bressan.
L’argomento scelto quest’anno è stato lo studio di una fortificazione corazzata tipica dei primi anni del ‘900 sul confine orientale: il forte “alto” di M. Rite (Comune di Cibiana di Cadore), sussidiato dall’opera “bassa” di Pian dell’Antro (Comune di Valle di Cadore).
Le due imponenti ed ambiziose opere fortificatorie, proprio in quanto ideali prototipi dei classici forti corazzati veneti e friulani del periodo 1904-1915, sono state analizzate e descritte nella loro struttura, nel loro contesto tecnico, sociale e militare, nonché nella loro inanità strategica nei giorni drammatici della ritirata seguita a Caporetto.
Tale approfondimento è stato sotteso anche dal desiderio di avviare una collaborazione nuova e coinvolgente col Museo nelle Nuvole che R. Messner ha realizzato nel 2002 a 2183 metri di altitudine nei locali stessi del forte diroccato del M. Rite, trasformandolo in moderno contenitore e laboratorio della cultura alpina visitato ogni anno da migliaia di turisti di tutta Europa.
Ed infine non va dimenticato che il recupero del patrimonio architettonico della Grande Guerra è sempre più incoraggiato in tutta Europa, anche con speciali finanziamenti legati a Progetti Interreg avviati su tutta la cerchia alpina. Anche l’Italia si sta dimostrando oggi sensibile a siffatta opera di recupero della memoria storica, nel pieno rispetto dei dettami e degli obiettivi della Legge n. 78 del 2001.
Le due mostre resteranno aperte al pubblico dal 21 maggio al 20 giugno, con il seguente orario: da lunedì a sabato ore 9-12; lunedì, mercoledì, venerdì ore 15-16.30. Chiusura durante elezioni.
Mostra Stauffenberg parte I (Formato PDF) | Mostra Stauffenberg parte II (Formato PDF) |
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